“Besinci”  di Tullio Aragona

 

 

 

      Dunque, l’atteso sequel di CXII – Centumduodecimdi Tullio Aragona è finalmente disponibile.

     S’intitola “Besinci” e in esso ritroviamo tutti i protagonisti del primo romanzo: il reporter d’assalto Alex, la sua affascinante compagna Monique e l’amica Leda. La loro agenzia adesso è più strutturata e organizzata, funziona come una vera azienda, seppure tra le gelosie e i frizzi dei protagonisti.

     E, con loro, ritroviamo una vecchia conoscenza: “Salih Siyah ha amici molto potenti ed è riuscito a muovere le sue pedine affinché fosse liberato”.

     Salih, per chi non lo ricordasse, è il folle cardinale di origini turche che, nel primo episodio, ha tramato per essere nominato papa con il nome di Pietro II, convinto che “sia inebriante avere il controllo sui mortali. Essere come Dio.”

     Salih non è l’unico pazzo: “Io e gli altri undici sostenitori, i suoi apostoli … abbiamo versato un’ingente somma di denaro per sostenere il suo progetto”.

     Dopo un attentato nella Sainte Chapelle di Parigi – ove Monique e Leda sono protagoniste di uno scherzo mortale degno de “Il pozzo e il pendolo” – e dopo una strage a Haifa (“il luogo dove si è verificato, seconda la Bibbia, l’Armageddon, l’apocalisse”), la scena si sposta in un primo tempo nel castello di Angers, e poi a Mainz.

     La strategia degli agguati è tanto folle quanto chiara: ”Ci sta facendo capire che sono opera sua ma non ci avvisa abbastanza in anticipo da tentare di evitarlo”.

     Il metodo utilizzato è degno del più insano tra i piromani: gli attentati sono incendiari e sembrano colpire … i dodici Apostoli (ovvio, sono gli apostoli di una congrega eretica, non pensiate ai santi discepoli di Gesù!).

     Infine l’azione si sposta su una “imbarcazione di nome Besinci”, un luogo ideale per la resa dei conti tra i “cavalieri dell’Apocalisse” e i tre moschettieri capitanati da Alex.

     Il movente di tutto questo? Per qualcuno il delirio, per qualcun altro “seicento milioni di euro”!

     Tullio Aragona comunica anche in questa nuova tappa del suo percorso il gusto di sorprendere, in un’opera che combina azione, continui capovolgimenti di fronte e qualche paradosso. Soprattutto quando il cattivissimo abbandona la sua ferocia e si lascia irretire dalla procacia femminile…

                                                                                                                           Bruno Elpis

 

 


“Besinci” di Tullio Aragona

 

 

 

      Azione, mistero, follia e un pizzico d’ironia. Sono gli ingredienti del riuscito cocktail di questo romanzo.

 

     Ritornano i personaggi di Alex, Monique e Leda, già familiari a chi avuto modo di leggerli in Centumduodecim”.

 

     Nel sequel Besinci”, i tre protagonisti hanno la capacità di farci immergere nella storia afferrandoci per mano e trascinandoci nella vicenda fin dalle prime battute. I dialoghi sono espressi con tale naturalezza che sembra davvero di sentirli parlare. colpi di scena si susseguono con un ritmo incalzante e non consentono di utilizzare il segnalibro: la curiosità di conoscere l’evoluzione della storia non permette pause.

 

     È piacevole rilevare che le figure femminili non sono mai in secondo piano. Il loro ruolo è paritario all’arguto Alex e in diverse occasioni diventano anche più importanti di lui.

 

     L’autore dimostra ancora una volta di riuscire a produrre trame dall’ineccepibile progressione logica e non tira fuori conigli dal cilindro per spiegare i meccanismi intricati del racconto.

 

     Anche in “Besinci”, non manca quella che, dalle altre sue opere, sembra ormai una caratteristica ricorrente: il sorprendente e inaspettato finale.

 

                                                                                                Marta Q.

 

 

“Besinci” di Tullio Aragona

 

 

 

     "Besinci" è il sequel di "Centumduodecim", romanzo d'esordio dell'autore che ho già avuto modo di apprezzare a suo tempo.

 

       La trama descrive le vicissitudini dei personaggi già noti nel prequel: Alex, l'ammaliante Monique, la fidata Leda e qualcun altro che, essendo un giallo, è meglio non svelare.


      L'ambientazione si sposta da Parigi a Roma, passando per il Lussemburgo ed ha il suo epilogo a Le Havre... ma le sorprese non terminano...

 

      Molto originali i titoli dei capitoli che "ironizzano" sugli episodi, ma questo s'intuisce solo dopo averli letti.

 

      Colpi di scena, trappole diaboliche, spregiudicatezza e un velato erotismo rendono piacevole la lettura che, all'ultima pagina, lascia intendere che non è mica finita qui.

 

                                                                                                                     Lady Christie

 

 


Home page